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Action Arms, maggio 2012


Pistole: la 1911 con il freno






 

rassegna stampa

Action Arms, maggio 2012

Pistole: la 1911 con il freno

Appare per la prima volta in una 1911 il sistema di chiusura a freno di gas, adottato dalla Chiappa Firearms "DBB45" calibro 45 ACP. Curiosamente, Browning pensò agli inizi della sua carriera a un sistema di funzionamento a presa di gas per la sua pistola.

IL recente volume "Colt 1911", opera dell'infaticabile Adriano Simoni che fa parte della serie Gli speciali di Action Arms, ci ha raccontato la storia della più famosa pistola progettata da John Moses Browning; Simoni si è giustamente limitato a "scavare" fino agli inizi del XX secolo, ma se andassimo ancora più indietro scopriremmo che il genio mormone già nel 1894 pensava a una pistola semiautomatica. E, cosa non troppo nota, con un sistema di funzionamento a presa di gas! Purtroppo la tecnologia dell'epoca non permise a Browning di sfruttare adeguatamente l'idea: si rese conto che l'arma era complessa da produrre e non sarebbe stata affidabile a sufficienza, cosi ripiegò — peraltro con idee che sono tuttora valide e attuali — sui sistemi di funzionamento che ben conosciamo. Facciamo adesso un salto in avanti di poco più di un secolo. Sono appena passati i festeggiamenti per il centenario dell'adozione della 1911 da parte delle forze armate americane, tutte le più importanti case hanno "messo in pista" un'edizione commemorativa ma solo una ditta, per di più italiana, ha pensato di rivoluzionare il progetto della 1911. Parliamo della Chiappa Firearms di Azzano Mella (BS), nota per l'innovativo revolver Rhino, che ha approntato un'originale interpretazione della 1911 con sistema di funzionamento a sfruttamento del rinculo con freno di gas. Marco Rigido (www.newsystemarms.com) ha partecipato allo sviluppo della "45DBB" (Delayed Blowback), questa la sigla dell'arma, che è camerata per il 45 ACP ma che si presta a essere facilmente convertita in altri calibri (si sta già pensando al 22 LR e al 9 mm). All'esterno la 45DBB sembra una normale 1911 e le differenze si concentrano tutte all'interno. La canna presenta un'appendice nella sua parte posteriore, in basso, su cui è ricavato il foro per il perno della leva hold open: ciò costituisce il vincolo di fissaggio della canna al fusto. A metà lunghezza della canna si trova una serie di risalti anulari (analoghi alla fasce elastiche dei pistoni di un motore), mentre poco più avanti sono ricavati i fori di presa dei gas. La parte anteriore della canna è avvolta dal cilindro scorrevole, quello che potrebbe essere descritto come un normale bushing di una 1911 ma molto più lungo, che è fissato al carrello con un incastro. Per effetto dello sparo, l'arma si comporterebbe come una normalissima pistola a canna fissa con chiusura labile (a massa), salvo che interviene il freno in modo tanto più energico quanto maggiore è la potenza della munizione utilizzata. Infatti l'arretramento del carrello provoca la compressione della camera formata dal cilindro scorrevole (all'esterno) e dal corpo della canna (all'interno), con i suoi risalti anulari che fungono da guarnizione di tenuta; all'interno di questa camera, però, si scarica una parte dei gas prodotti dalla combustione della carica di lancio. L'espansione di questi gas contrasta la naturale compressione che avverrebbe all'interno della camera e ciò frena il movimento retrogrado di rinculo del carrello.

È da notare, a livello costruttivo, che la 45DBB non è molto complessa (il che è sempre sintomo di bontà del progetto): si pensi infatti che la canna non richiede nemmeno i due classici risalti semilunari di chiusura che si accoppiano con due corrispondenti sedi ricavate nel cielo del carrello, anch'esse non necessarie nella pistola di Chiappa.

L'idea del freno di gas non è nuova in assoluto: in passato altre pistole l'avevano utilizzato, come l'austriaca Steyr GB 18 (discendente dalla statunitense Rogak), la tedesca Heckler & Koch P7 (inizialmente nota come PSP) o la Tanfoglio P-25 (derivata dalla sudafricana Aserma "ADP Mk Il"), tutte in calibro 9 Para/9x21. È però la prima volta che questo sistema è applicato da un produttore industriale a una 1911 e in un certo senso rappresenta la continuazione delle idee originarie di J. M. Browning. Chiappa Firearms ha già allestito alcuni esemplari della 45DBB che sarà probabilmente destinata inizialmente al mercato degli Stati Uniti: dal 2009 la ditta italiana è infatti presente in quel paese con uno stabilimento dedicato alla produzione che si trova a Dayton, nell'Ohio.

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